sabato 24 maggio 2014

Alessandrini alla corte del Re Sole cap. 5

(continua dal cap. 4)

Continuiamo l'analisi della geremiade di Maurizio Alessandrini agli antisette francesi:

[0:17:55] Che sia religiosa, non religiosa, civile… il concetto è questo: che compiono abusi. Perché le religioni, in Italia, qualunque religione, anche una religione che adora le lampadine rotte, fulminate, niente da dire, purché non compia abusi sulle persone.

Questa affermazione di Alessandrini si caratterizza per due peculiarità:
  1. è insulsa; esprime un principio che è di una ovvietà lapalissiana, dato che il suo contrario sarebbe immorale;
  2. è falsa; cosa di cui lo stizzoso Alessandrini-Brunetta sa bene.
Era infatti presente anche lui in commissione giustizia del Senato, quando il suo collega antisette [1] don Aldo Buonaiuto sosteneva che il discrimine tra un gruppo innocuo e uno criminale sta nel professare una religione "riconosciuta" o meno. Se si tratta di una credenza non riconosciuta, allora è una "manifestazioni diabolica" e chi la pratica va persegui(ta)to, negandogli perfino i diritti costituzionali (vedi cap. 1).

Non ci sono solo le dichiarazioni del nostalgico dell'Inquisizione Buonaiuto a smentire questa tolleranza simulata di Alessandrini. I suoi due colleghi di "forum antisette" A. Verdecchia e L. Tinelli, continuano a definire Arkeon una "psicosetta" che commette reati ai danni degli allievi, anche dopo la perentoria sentenza di Bari, la quale ha dichiarato insussistenti tutti i reati settari, e ha sancito come "palese" che Arkeon non era una setta. Soprattutto ha stabilito che in Arkeon non esistono vittime, ridicolizzando così le diffamanti (e scellerate) dichiarazioni della sedicente "esperta a livello nazionale" Lorita Tinelli (vedi qui).

Che quella di Alessandrini sia una tolleranza solo di facciata, lo testimoniano anche le posizioni esposte in una lettera indirizzata al sen. Scilipoti, scritta proprio da Alessandrini a nome di tutto il "forum antisette", e pubblicata da Lorita Tinelli sul sito del CeSAP, dove si afferma che "quella miriade di 'associazioni culturali' [che propongono le] cosiddette terapie energetiche, alternative, olistiche [sono delle] vere e proprie sette manipolatrici e plagianti". Nessuna esclusa.

Alessandrini si inalbera se lo si definisce "antisette radicale" perché lui tollera - in teoria - perfino chi adora le "lampadine fulminate", e poi - nella pratica - condanna come criminale l'intero mondo New Age: il Reiki, l’Ayurveda, la Bioenergetica, i Fiori di Back, la cristalloterapia, l'iridologia e il resto di quelle caleidoscopiche credenze, che in effetti non sono meno strambe dell'adorare lampadine fulminate (o del credere che Adamo ed Eva siano realmente esistiti), ma al pari dell'adorare "lampadine fulminate" sono altrettanto innocue.

Ancora una volta Alessandrini sta dando un'informazione falsa. In sostanza sta manipolando (gli antisette direbbero "sta plagiando") i partecipanti al convegno.

[0:18:50] Poiché è evidente che taluni preferiscono continuare a ignorare le impostazioni basilari e sul rapporto che c’è tra noi con il dipartimento antisette di Polizia, mi preme anche in questo contesto evidenziare una volta di più il fatto che le associazioni italiane federate FECRIS, che costituiscono anche il menzionato forum antiset… ehm, delle associazioni, non hanno stipulato alcuna convenzione con la squadra antisette, né sono referenti privilegiati della stessa, né tanto meno ne coordinano attività investigative, ci mancherebbe altro. Le nostre associazioni di volontariato, in quanto tali, operano in un’ottica di naturale dialogo, di cooperazione con le forze dell’ordine, e con tutte le istituzioni.

Siamo alla farsa. Come in una commedia di Totò, Alessandrini si lascia sfuggire un "forum antiset", che poi cerca di correggere in "delle associazioni". L'abitudine gli ha fatto sfuggire quell'inopportuno "antiset", e il tentativo di nasconderlo mette in luce la volontà di Alessandrini di manipolare l'uditorio. Tutta questa pantomima perché, per non contraddire il ragionamento che formulerà più avanti, Alessandrini deve paradossalmente fingere (al convegno degli antisette) che le associazioni che lui rappresenta non siano delle associazioni antisette. Quantomeno stravagante.

Quanto alla fantascientifica "convenzione con la squadra antisette" o al surreale "coordinano attività investigative", ormai abbiamo capito che è un suo sogno di grandezza. Un sogno che abbiamo incontrato nel capitolo precedente (insieme alla questione che siano "privilegiati"), per cui soprassediamo.

[0:20:18] Per istituzioni intendo comuni, province, regioni, università.

Alessandrini è così, non dobbiamo sorprenderci. Dichiarazioni come queste lui non le rilascia: le secerne. Ma il nostro "soggetto" merita un plauso, perché qui è stato davvero divertente.

La "cooperazione" di Alessandrini "con le istituzioni" ha un'esistenza tribolata: viene esibita quando è utile per accreditare una ossimorica autorevolezza degli antisette; viene negata quando deve piagnucolare con la "signora maestra".

Prendiamo il caso della cooperazione con le "università". Appena due anni prima di questo convegno francese, nel settembre del 2011 davanti alla commissione giustizia del senato Alessandrini piagnucolava che quello universitario è un ambiente da cui viene snobbato:
Desidero poi rilevare come in 11 anni di attività non siamo mai stati contattati da studiosi o accademici di questa materia. [...] Questo è il concetto che gli studiosi hanno di chi è a contatto diretto con la materia e con la sofferenza. [2]
Abbiamo così un bizzarro caso di verità polimorfa: ai politici Alessandrini italiani dice che l'ambiente universitario lo evita; ai francesi racconta che con le "università" ha un rapporto di "cooperazione".

[0:20:40] Il sottoscritto è semplicemente delegato referente delle associazioni aderenti al forum, nei rapporti con la SAS, e con altri enti e istituzioni. Ribadisco referente delle associazioni, e non della SAS, la quale, ovviamente, ha i suoi propri referenti negli ispettori delle questure decentrati sul territorio nazionale. Come tutti i cittadini italiani, come membri delle associazioni attive sul territorio nazionale, possiamo essere interpellati dalle forze dell’ordine in seno a indagini che vengono chiaramente condotte dagli stessi operatori di polizia, avvalendovi dei propri agenti o consulenti.

In ogni frase di Alessandrini è ravvisabile un tentativo di manipolazione. In questa è costretto a un amaro esercizio di modestia, con cui nega di avere un ruolo di cui normalmente va fiero, ma il risultato è una spericolata contorsione filologica con cui Alessandrini cerca di negare l'evidenza. Un'evidenza che - alla faccia della coerenza - verso la fine della frase lui stesso ribadisce. Nella lingua italiana "referente" è colui che riferisce, che dà relazioni senza pervenire a decisioni; in sostanza sono referenti coloro che - è costretto ad ammettere - possono "essere interpellati dalle forze dell’ordine in seno a indagini".

In quanto referente, il ruolo di Alessandrini è quello di tramite che collega la Squadra Anti Sette da un lato con le associazioni antisette dall'altro. Arrabattandosi con degli insensati "referente nei rapporti con la SAS ... referente delle associazioni ... non della SAS", Alessandrini si avvita in una glossolalia insensata; per di più negando quanto da lui stesso dichiarato (qui, qui):
Referente presso il Ministero dell’Interno SAS - Squadra Anti Sette


Nessuno ha mai messo in dubbio che le indagini vengano "condotte dagli stessi operatori di polizia", che diamine ci mancherebbe altro, ma è indubbio - ed è Alessandrini stesso a confermarlo - che la Squadra Anti Sette si avvale di consulenti improbabili come don Buonaiuto, Alessandrini & C., i quali vengono interpellati, ci informa Alessandrini stesso, "in seno a indagini" in qualità di referenti.

In sostanza Alessandrini fa 3 mosse da par suo:
  1. si scandalizza se qualcuno gli attribuisce il ruolo di referente della Squadra Anti Sette (o "presso" o "con" la SAS - è sempre la stessa cosa); 
  2. per negarlo si aggroviglia in una tiritera insensata; 
  3. e poi conclude confermando ciò che ha appena negato.
Andiamo bene.

[0:21:56] Non abbiamo pertanto alcuna influenza sostanziale nel corso di indagini di polizia, ma certamente là dove si vogliono delegittimare con un colpo di spugna sia le associazioni italiane membre della FECRIS, sia l’unica struttura dello stato italiano impegnata nel medesimo specifico settore, sostenere fantasiose teorie cospirazioniste, e avvalendosi dell’appoggio diretto o indiretto di poco o malinformati, mi spiace dirlo, ex parlamentari come il senator Perduca, può servire a questo scopo.

Se fosse un telefilm, adesso sentiremmo una voce concitata gridare: "Lo stiamo perdendo".

Per Alessandrini lo scopo della "struttura dello stato italiano" è il "medesimo" di quello delle "associazioni italiane", ma di entrambe non dice, o meglio deve tacere, quale sia questo benedetto scopo, e la frase rimane inconclusa, come sospesa.

Quanto alle "fantasiose teorie cospirazioniste" che lui attribuisce ai critici degli antisette radicali, potremmo liquidarle come una sua allucinazione, perché di tali fesserie non ne hanno mai proposte. Ma la sua dichiarazione diviene comica se consideriamo che, al contrario, è proprio il "Forum antisette" che si aggrappa alle "fantasiose teorie cospirazioniste", come fa per esempio quel suo collega di cui finge di dimenticarsi, Aldo Verdecchia, che sproloquia di "poteri occulti" conniventi con una "setta di degenerati morali, pornografi e plagiatori, collusa con autorità giudiziarie, politiche e religiose". (Una setta che, sostiene Verdecchia, "adescò mio figlio quando aveva pochi mesi", immaginiamo lusingandolo con un biberon, per poi plagiarlo "quando aveva solo due anni" [3]. Il che lo ha reso il plagiato più precoce al mondo.)

Secondo il fantasioso presidente di una associazione che protegge le vittime del "menticidio", questi poteri occulti complotterebbero con una "Setta pseudoreligiosa diretta dallo psicologo ***, operante nella regione Marche da oltre vent'anni, risulta che per tutto il tempo la medesima è stata "coperta e favorita" da Autorità Giudiziarie, Sanitarie, di Polizia ed Ecclesiastiche" [4].

Infine è proprio lo stesso Alessandrini ad essere un convinto sostenitore delle più strambe "fantasiose teorie cospirazioniste". In una intervista è arrivato a proporre la regina di queste congiure: l'esistenza di un sistema occulto di potere che governerebbe il mondo, congiura al cui vertice Alessandrini estromette la triade pluto-giudaico-massonica, per sostituirla con il satanismo ("il satanismo è un movimento che è anche a livello mondiale e che gestisce un certo potere"). Ma delle teorie appartenenti alla sottocultura cospirazionista, Alessandrini non si fa mancare niente, e così abbraccia anche quelle relative al Nazismo mistico, un guazzabuglio di illazioni che vedono alla base delle scelte del vertice nazista motivazioni mistico-esoteriche incentrate sull'occultismo e il paranormale. Sono teorie che Alessandrini va sostenendo pubblicamente, insieme a quella secondo cui le SS, il famigerato corpo paramilitare d'élite del Partito Nazista, era in realtà un ordine monastico.

Ognuno ha il diritto di credere alle stupidaggini che preferisce, siano le lampadine fulminate, il Nazismo mistico o il Governo Mondiale Satanista, ma Alessandrini non attribuisca ad altri le sue sgangherate credenze.

Ciò che appare evidente è che di fronte a una pluralità di critiche, una persona non disponibile al dialogo e meno ancora all'autocritica come Alessandrini, e per di più portata a credere in pervasivi complotti segreti, veda come unica spiegazione di queste critiche il criminoso piano orchestrato da oscuri personaggi, che lo considererebbero un pericolo per i loro piani di dominio, e quindi tramerebbero per screditarlo. (Per inciso, l'autore di questo blog non ha un ruolo attivo nel complotto anti-Alessandrini; essendo un utile idiota ne è uno strumento inconsapevole.)

In merito alle "fantasiose teorie cospirazioniste", si veda anche lo sconfortante piagnisteo alla Commissione Senato e alla SAS, dove parla di: "concorso tra i soggetti sopra menzionati. L’intento manifestamente diffamatorio e lesivo, si configurerebbe, in tal caso anche quale inequivocabile condotta preventivamente orchestrata e finalizzata a recare grave intralcio ai lavori di codesta Commissione". Ne raccomando la lettura, utile per comprendere in cosa consistano i "gravi fatti" (di una gravità "sconcertante"), le "battute dal contenuto manifestamente diffamatorio e dai toni ingiuriosi", le "mendaci e calunniose dichiarazioni tese a dileggiare altri soggetti, nonché a discreditare e delegittimare l’operato dell’Ass.ne FAVIS" eccetera, denunciate dal tollerante e altruistico Brunetta degli antisette.

In privato Alessandrini è ancora più esplicito: dopo "una telefonata di 25 minuti con la dirigente della SAS, d.ssa Maria Carla Bocchino", secondo Alessandrini sarebbe emerso "il chiaro disegno complessivo della campagna diffamatoria che coinvolge tutte le associazioni del Forum". Amen.

Si consideri che questi non sono i rancorosi mugugni di un pensionato che guarda sfaccendato un cantiere stradale, ma le dichiarazioni ufficiali rese a un organo istituzionale, da chi è stato incaricato da una struttura del Ministero dell'Interno di "monitorare i gruppi religiosi e spirituali". Certo, per un lato viene da ridere, ma è poco rassicurante.

[0:23:07] Le associazioni italiane, ovvero questi presunti referenti privilegiati che coordinerebbero persino l’attività della squadra antisette del Ministero, non sono state invero neppure interpellate in occasione di un momento che non si può dire non abbia creato qualche preoccupazione e qualche problema a livello non solo europeo, mi riferisco all’enfatizzata data della fine del mondo.

Presumo che l'intenzione Alessandrini fosse quella di sfiancare il suo uditorio, perché ripete per la quarta volta la filastrocca dei "presunti referenti privilegiati" e dei "presunti coordinatori", ma qui la questione che ci interessa è un'altra: se per Alessandrini provassi un po' di empatia, adesso sarei seriamente preoccupato, perché al pari di vaneggiamenti come il cronovisore segretamente custodito in Vaticano, o le "scie chimiche", "l’enfatizzata data della fine del mondo", ossia il dicembre 2012, era una baggianata che nessuno ha mai preso sul serio. Con l'approssimarsi dell'anno fatidico, persino gli stessi sostenitori della profezia Maya hanno cominciato a tirarsi indietro, sostenendo che per fine del mondo non doveva intendersi una catastrofe planetaria, ma il concludersi di un ciclo, o assurdità  analoghe.

L'approssimarsi del dicembre 2012 non ha mai "creato qualche preoccupazione e qualche problema" per nessuno. Evidentemente con l'eccezione del permaloso Alessandrini il quale, pare di capire, si è risentito per non essere stato interpellato in merito alla più bischera delle fesserie (ma ognuno ha il diritto di ergersi a esperto nella disciplina che più gli è congeniale).

A questo punto facciamo un metaforico respiro, per prepararci al prossimo capitolo che ci farà saltare sulla sedia, quando vedremo a che livello possono arrivare le "distorsioni" di un nobile "volontario di un'associazioni Onlus che opera nell’area della promozione e della difesa dei diritti".

(continua)


Note:

1) Al posto di "collega antisette" sarebbe stata più idonea l'espressione "compagno di battaglia", già che Alessandrini dice di stare conducendo una "vera e propria battaglia" contro un "cancro sociale"

2) Si potrebbe ipotizzare che Alessandrini volesse sostenere che viene snobbato da studiosi e accademici "di questa materia", mentre con quelli di altre discipline trova ascolto, ma sarebbe ancora peggio: ciò dimostrerebbe che solo chi non sa niente "di questa materia" lo prende in considerazione.

3) Queste dichiarazioni di Verdecchia sono prese da "Il libro nero delle sette in Italia", di Caterina Boschetti, ed. Newton Compton, pagina 62 (vedi qui). Un libro, come ebbe a scrivere una volta Umberto Eco, che uscirebbe umiliato da qualsiasi commento.

4) Da un esposto inviato da Verdecchia al Corriere della Calabria, pubblicato il 18 ottobre 2013.